IPOTESI<br />Il mio racconto Morire d&rsquo;odio &egrave; stato ispirato dalla consapevolezza che, bench&eacute; sia necessario punire un colpevole, ancora pi&ugrave; importante sia non porre in carcere un innocente.<br />Non si riporta un caso soltanto in cui la vittima sia scomparsa e mai ritrovata, malgrado le ricerche.<br />In America secondo l&#39;Fbi nel solo 2012 i casi di missing sono stati oltre seicentomila, poco meno di 500mila sono ragazzi sotto i 18 anni.<br />In Italia abbiamo fatto l&rsquo;abitudine agli assassini che non confessano il loro delitto, malgrado ogni pressione o prova possibile ed anche agli omicidi in cui la vittima scompare misteriosamente ed il cui cadavere, prova certa del delitto, non viene mai trovato. In alcuni casi il colpevole &egrave; posto sotto inchiesta e, in seguito, con alterne e lunghe vicissitudini legali, anche, condannato. Bench&eacute; continui a professarsi innocente dell&rsquo;omicidio di una persona che non viene mai ritrovata n&eacute; viva n&eacute; morta.<br />Se il corpo non c&rsquo;&egrave; e l&rsquo;omicida (o presunto tale), non confessa, si ha un bel dire che in carcere sia finito il colpevole: il dubbio resta.<br />Da questo dubbio, senza alcun riferimento di realt&agrave; rispetto a casi che l&rsquo;opinione pubblica sta discutendo in questi anni, &egrave; nato il mio racconto Morire d&rsquo;odio<br />La vittima muore d&rsquo;odio. Muore, spesso, perch&eacute; non fugge. Non fa come la lucertola che, pur di salvarsi, lascia la propria coda nelle zampe del nemico.<br />La vittima, solitamente, muore perch&eacute; non accetta la verit&agrave;. Vuole restare al suo posto. Ha mille ragioni per farlo, per&ograve; una sola per andarsene: il rischio di andarsene per sempre.<br />Il mio consiglio, dunque &egrave; la fuga.<br />Qualsiasi cosa ci si lasci alle spalle, c&rsquo;&egrave; modo di riconquistarla, vivendo, oppure ricostruire.<br />Da morti non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; speranza.<br />Bianca Fasano<br />&nbsp;