Dall&#39;inizio della diffusione di notizie su questa pandemia mondiale battezzata coronavirus, sono restata colpita da due cose: la morte solitaria degli anziani ricoverati in terapia intensiva, lontani dai propri cari e senza neanche un funerale per piangerli e la sorte dei senza tetto, lasciati ancora pi&ugrave; soli laddove per tutti c&#39;&egrave; l&#39;ordine di &quot;restare a casa&quot; e loro una casa non ce l&#39;hanno.<br />Da questi pensieri &egrave; germogliato nella mia fantasia, crescendo lentamente, prendendo forma, il racconto che pubblico. Una specie di favola con un principe non proprio azzurro, per&ograve; con un filo di speranza dentro: che l&rsquo;energia positiva ritorni su chi l&rsquo;ha generata.