Nella &ldquo;Bettola alla fine del mondo&rdquo;, tutto &egrave; possibile. In uno scenario teatrale alquanto insolito, una decina di persone, riunite in cerchio, provano un&rsquo;improbabile commedia.<br />Gli ospiti sono illustri, a partire dal dottor Freud, che analizz&ograve; e distric&ograve; le menti altrui; Barabba, che visse al posto di Cristo; Ahasver, l&rsquo;ebreo reo per aver deriso Ges&ugrave; durante la crocifissione; Frau Marthe, tormento di Faust; l&rsquo;oste, l&rsquo;ostessa, il reporter, il regista e infine i due elementi di spicco: Ges&ugrave; e Giuda. La tradizione li vuole rivali, addita Giuda come traditore per un pugno di monete, come colui che per avidit&agrave; consegna il suo amico, Ges&ugrave;, ai Romani, divenendo di fatto responsabile della sua crocifissione.<br />Qui il clima &egrave; diverso, Giuda e Ges&ugrave; danno una versione ben diversa da quella che la tradizione impone, e da quella degli evangelisti, cronisti del tempo, i quali adoperando i fatti e le parole a loro vantaggio, riportarono, secondo l&rsquo;idea dei due illustri amici, quello che a loro conveniva. Nello svolgere del paradosso la storia diventa sempre pi&ugrave; interessante e offre un chiave di lettura insolita. Si affaccia un realismo paradossale nel quale si erge l&rsquo;essere umano nella sua totale fragilit&agrave; e i dibattiti tra i personaggi, che senza freno si susseguono, ne danno un chiarissimo esempio: l&rsquo;elaborazione dell&rsquo;ipotesi, e nello stesso tempo dell&rsquo;ipocrisia, la quale dalla notte dei tempi orchestra l&rsquo;umanit&agrave;.<br /><i>Paradosso? Ges&ugrave; e Giuda</i>, di Camilla Paul-Stengel: una pi&egrave;ce teatrale di tutto rispetto che ha vinto il premio per la XXX edizione del Premio Mario Conti, centro culturale Firenze-Europa, 2012