Carlo Marx non era certo tenero con chi lo contrastava, come l&rsquo;anarchico italiano Carlo Cafiero. Eppure non ebbe molte esitazioni a riconoscere nel Compendio del Capitale &ldquo;la grande superiorit&agrave; di questo lavoro&rdquo;. Il giovane anarchico italiano era riuscito, a 31 anni in una prigione italiana e senza conoscere il tedesco, a riassumere lucidamente, in meno di 100 pagine, la complessit&agrave; dell&rsquo;analisi e della teoria del primo libro del Capitale, cos&igrave; da costruire &ldquo;un buonissimo riassunto popolare della teoria del plusvalore&rdquo;. &Egrave; ancora Marx che parla.<br /><br />Leggere oggi &quot;Il Capitale&quot; pu&ograve; essere veramente impegnativo, ma approcciarlo con un &ldquo;compendio facile e corto&rdquo; pu&ograve; essere un primo e anche proficuo modo di avvicinarsi alla grande costruzione teorica del pensatore di Treviri. Un Bignami &ndash; che in effetti ne fu proprio il primo editore nel 1879 &ndash; che si pu&ograve; agevolmente leggere in un tragitto AV da Milano a Roma.<br />Per questo lo abbiamo ripubblicato, accompagnandolo da una nota di Giulio Sapelli, da un saggio del biografo di Cafiero Pier Carlo Masini e dalle lettere che Cafiero e Marx si sono scambiati, una corrispondenza ricostruita dal socialista libertario svizzero James Guillaume.