Vittoria ~ L'attesa: D-Storie in salsa realtà. E-book. Formato Mobipocket - 9788826003696
di Carlo Filippo Follis
edito da CARLO FILIPPO FOLLIS , 2017
Formato: Mobipocket - Protezione: Filigrana digitale
“Vittoria ~ L'attesa” propone delle ‘D-Storie in salsa realtà’. Tre racconti, tre protagonisti e un unico filo conduttore: l'amore. Un amore raccontato, vissuto, in differenti forme ma soprattutto l'amore di coppia. Vi è un dettaglio forse anche trascurabile, ma questo starà a voi deciderlo: i protagonisti sono Disabili, “Vittoria ~ L'attesa” è un libro scritto da un Disabile ma non per questo indirizzato esclusivamente a lettori Disabili ed anzi è destinato a tutti affinché le emozioni che propone siano di tutti come lo può diventare la disabilità.
Il libro propone dei protagonisti, dei Disabili, desiderosi di amare con il cuore e anche con il corpo che palpita, pulsa di normali passioni e sani desideri.
Si desidera l'ingrediente mancante capace di completare la vita di ciascuno: l'amore.
L'autore nella sua presentazione al libro scrive: «Ero molto giovane quando iniziai a veder morire dei miei amici senza che avessero ricevuto l’amore di un partner o anche solo un’esperienza godereccia di ‘sesso mercenario’.»
L'amore non è, e mai potrà essere, un diritto perché come scriveva Stendhal: «L’amore è la sola passione che si paga con una moneta che fabbrica essa stessa.»
Tuttavia può essere un desiderio, un sogno, una meta e, perché no, una Vittoria!
Lo conferma l'autore scrivendo: «Vittoria è il nome di una donna, Vittoria è anche un successo conseguito e ‘l’attesa’ può essere l’amore che non si vive ancora o quella meta che raggiunta ci farà gridare: ‘Vittoria!’»
Vittoria può essere anche la consapevolezza di Pietro, protagonista del primo racconto che, rabbiosamente, così urla sottovoce: «... merda! L’unico vero grande rimpianto legato a quella carrozza, che mi ha tradito, è Eleonora.»
Vittoria è anche la giovane Ary che, con amore platonico, di fronte al corpo nudo e disabile del protagonista domanda: «Te lo posso lavare?»
Vittoria è anche l'amore che spinge un uomo a sostituire al classico «Ti amo!» una favola scritta per esprimere i suoi sentimenti lasciando all'amata la possibilità di far finta di non capire il desiderio di lui. L'amore è quindi desiderare il bene di chi si ama. Per questo motivo una favola vuole lasciare la libertà di decidere: l'amore è anche rinuncia.
«Ho già vissuto oltre mezzo secolo come Disabile e mi convinco sempre di più che la disabilità è quel qualcosa di sconosciuto, di poco chiaro da capire e comunque un insieme di informazioni disordinate. Si comprende la disabilità solamente se si è Disabili o se si è strettamente coinvolti da questa realtà.»
Con queste parole l'autore vuole sottolineare quanto ancora ci sia da scoprire oltre gli stereotipi, veri e falsi, che oggi definiscono l'immagine “tipo” del Disabile che non conosciamo, di quello che spesso viene raccontato e anche difeso da chi non sa esattamente cosa sia la disabilità.
L'autore in un suo scritto sottolineò che: «La disabilita è democratica, non discrimina, vi accetta tutti proponendosi come un potenziale e inaspettato ‘evento storico’.»
Il libro propone dei protagonisti, dei Disabili, desiderosi di amare con il cuore e anche con il corpo che palpita, pulsa di normali passioni e sani desideri.
Si desidera l'ingrediente mancante capace di completare la vita di ciascuno: l'amore.
L'autore nella sua presentazione al libro scrive: «Ero molto giovane quando iniziai a veder morire dei miei amici senza che avessero ricevuto l’amore di un partner o anche solo un’esperienza godereccia di ‘sesso mercenario’.»
L'amore non è, e mai potrà essere, un diritto perché come scriveva Stendhal: «L’amore è la sola passione che si paga con una moneta che fabbrica essa stessa.»
Tuttavia può essere un desiderio, un sogno, una meta e, perché no, una Vittoria!
Lo conferma l'autore scrivendo: «Vittoria è il nome di una donna, Vittoria è anche un successo conseguito e ‘l’attesa’ può essere l’amore che non si vive ancora o quella meta che raggiunta ci farà gridare: ‘Vittoria!’»
Vittoria può essere anche la consapevolezza di Pietro, protagonista del primo racconto che, rabbiosamente, così urla sottovoce: «... merda! L’unico vero grande rimpianto legato a quella carrozza, che mi ha tradito, è Eleonora.»
Vittoria è anche la giovane Ary che, con amore platonico, di fronte al corpo nudo e disabile del protagonista domanda: «Te lo posso lavare?»
Vittoria è anche l'amore che spinge un uomo a sostituire al classico «Ti amo!» una favola scritta per esprimere i suoi sentimenti lasciando all'amata la possibilità di far finta di non capire il desiderio di lui. L'amore è quindi desiderare il bene di chi si ama. Per questo motivo una favola vuole lasciare la libertà di decidere: l'amore è anche rinuncia.
«Ho già vissuto oltre mezzo secolo come Disabile e mi convinco sempre di più che la disabilità è quel qualcosa di sconosciuto, di poco chiaro da capire e comunque un insieme di informazioni disordinate. Si comprende la disabilità solamente se si è Disabili o se si è strettamente coinvolti da questa realtà.»
Con queste parole l'autore vuole sottolineare quanto ancora ci sia da scoprire oltre gli stereotipi, veri e falsi, che oggi definiscono l'immagine “tipo” del Disabile che non conosciamo, di quello che spesso viene raccontato e anche difeso da chi non sa esattamente cosa sia la disabilità.
L'autore in un suo scritto sottolineò che: «La disabilita è democratica, non discrimina, vi accetta tutti proponendosi come un potenziale e inaspettato ‘evento storico’.»
Ean
9788826003696
Titolo
Vittoria ~ L'attesa: D-Storie in salsa realtà. E-book. Formato Mobipocket
Autore
Editore
Data Pubblicazione
2017
Formato
Mobipocket
Protezione
Filigrana digitale
Classificazione
Classificazione CCE
Punti Accumulabili