&ldquo;Vedo, sento e prevedo, tutto posso con l&rsquo;antica e potente magia e nel sortilegio io credo.<br />L&rsquo;alfa e l&rsquo;omega io sono su queste montagne e da tempi remoti nel ventre di esse io vivo&rdquo;.<br />Con queste parole, all&rsquo;interno della caverna da cui si accede al regno segreto e fatato, si presenta la Maga Sibilla ad Arsenio e Fedora che con un pastorello di nome Mattia, fungente da guida, dalla veggente si recano per avere aiuto e consulto; la guerra incombe e i loro compagni rintanati al Castrum de Volubrio, sopra le Gole dell&rsquo;Infernaccio, sono in serio pericolo: un bieco Capitano di ventura denominato Mostro, assoldato da un sinistro castellano, passa a ferro e fuoco tutte le rocche che si trovano sotto quelle vette e la Maga dovr&agrave; decidere se allearsi con i Santi Difensori o restare a guardare.<br />Alcina, questo &egrave; il vero nome della Sibilla, alla fine decide di unirsi ai paladini dell&rsquo;Angelo, perch&eacute; gi&agrave; sa che loro le porteranno colui che da secoli attende: un guardiano per quelle cime, il protettore del reame incantato e di tutte le sue fate che l&igrave; con lei vivono celate, una potente creatura il cui nome &egrave; Spada di Zanna.