Carlo Randoni, nato a Torino nel 1755, &egrave; stato uno dei pi&ugrave; grandi e stimati architetti italiani, con una sfolgorante carriera che lo port&ograve; ad essere nominato Architetto di Corte da Vittorio Amedeo III&deg; di Savoia. Nel 1798 con l&rsquo;arrivo delle truppe napoleoniche, la cacciata dei Savoia e l&rsquo;annessione del Regno di Sardegna all&rsquo;Impero Francese, non ebbe difficolt&agrave; a inserirsi nel corso del nuovo potere, venendo nominato nel 1801 Architetto Nazionale. Al servizio dell&rsquo;Impero napoleonico si occup&ograve; dell&rsquo;assetto urbanistico della citt&agrave; di Torino e lavor&ograve; in molti cantieri di palazzi pubblici e governativi.<br />Nel Maggio del 1821 divenne membro della prestigiosa Accademia delle Scienze di Torino e nel Luglio e nel Novembre 1823 espose agli Accademici due Osservazioni sulla prospettiva degli antichi, che uscirono nel 1825 e che costituiscono una delle pi&ugrave; belle disamine storiche sugli antichi studi e sulle applicazioni della prospettiva, dall&rsquo;antica Grecia e da Vitruvio fino al XVIII&deg; secolo, passando attraverso le vette artistiche e architettoniche del Rinascimento e l&rsquo;operato di indiscussi maestri quali Leon Battista Alberti e Piero Della Francesca.