Dall&#39;incipit del libro:<br />L&#39;amore dei sessi di quelle questioni in cui la semplice e chiara realt incontra le difficolt maggiori a dissipare, nel nostro cervello la nebbia romantica delle religioni e delle metafisiche.Oggid non si crede pi a Venere n al piccolo dio crudele armato di freccie, ma il soprannaturale non per questo bandito. L&#39;apprensione dell&#39;ignoto se non pi terrore, resta per sempre una soggezione.La conversazione cade per caso sull&#39;amore? I modi e le parole cambiano d&#39;un tratto; persone che test erano libere e disinvolte, divengono chiuse e riservate. Le opinioni, risolute su tanti altri soggetti, si fanno ora esitanti. L&#39;ironia increspa le labbra; gesti di dubbio compiono le frasi. Questi fanno ricorso alle facezie senza sincerit : quelli agli aforismi che dispensano dal concludere. Sembra opinione generale che ogni discussione sopra un argomento che trascenda il nostro intelletto sia inutile e quasi dannosa, come se l&#39;occulta potenza dell&#39;amore potesse vendicarsi della nostra audacia.Perfino nelle speculazioni dei filosofi si trovano le traccie di questa soggezione. Il soggetto li mette a disagio nonostante il loro dire, e si sente che essi temono di non essere alla sua altezza. Non si trova nient&#39;altro, di solito, dietro tutto il loro apparato da pedanti e la loro impettita fraseologia. Essi cercano di darsi l&#39;illusione di aver ridotto il terribile problema al livello di tutti gli altri...