<i>Sui fastidi della musica di strada (Observations on Street Nuisances)</i> &egrave; il capitolo XXVI dei <i>Passages from the Life of a Philosopher</i>, autobiografia di Charles Babbage pubblicata a Londra nel 1864.<br />Questa edizione delle <i>Street Nuisances </i>esce nella collana <i>Saggi Minimi</i> di HSL Edizioni:<ul> <li>in una nuova traduzione curata da Marialuisa Perini;</li> <li>con note al testo della traduttrice;</li> <li>con una postfazione di Vito G. Cassano.</li></ul>Charles Babbage (1791-1871), matematico, filosofo e inventore inglese, per quasi tutta la vita elabor&ograve; progetti relativi a macchine calcolatrici automatiche. La sua <i>Macchina Analitica</i> anticipa di quasi un secolo la struttura dei moderni calcolatori programmabili. Dal 1828 al 1839, fu titolare della cattedra lucasiana di matematica dell&#39;Universit&agrave; di Cambridge che era stata di Isaac Newton e che centocinquanta anni dopo sar&agrave; di Stephen Hawking.<br />I suoi interessi spaziarono dalla matematica alla meccanica, dalla statistica all&rsquo;economia, dalla politica alle scienze sociali. La gi&agrave; citata autobiografia, oltre che il resoconto minuzioso della sua intera carriera scientifica, &egrave; la narrazione esasperata dell&rsquo;insofferenza che manifestava verso qualsiasi essere umano che in qualche modo disturbasse i suoi studi. Per lunghi anni fu impegnato in campagne pubbliche contro il gioco del <i>tip-cat</i>, una sorta di lippa che veniva praticata per le strade di Londra; contro il gioco del cerchio che, rotolando tra le zampe dei cavalli, non di rado diventava la causa di tragici incidenti; e infine, contro tutta la musica di strada.<br />L&rsquo;ostilit&agrave; di Babbage verso i suonatori ambulanti, e in particolar modo verso gli italiani suonatori di organetto, &egrave; raccontata in queste pagine con toni, spesso al limite della paranoia, che a tratti appaiono di involontaria comicit&agrave;.