Il controllo delle nostre vite è stato programmato dentro di noi ancora prima che nascessimo, diventando così un punto molto critico. Infatti, si è sempre pensato che il ruolo della madre, ad esempio durante lo sviluppo fetale, fosse solo quello di provvedere al nutrimento: per tutto il resto erano i geni a controllare le nostre vite, la nostra identità, rimanendo un aspetto fuori dal controllo della madre. Invece, oggi si conosce il ruolo dell’ambiente nell’influenza dei geni: ciò avviene addirittura nel periodo della gestazione dello sviluppo fetale. Quindi, a poco a poco ci si è accorti che l’essere umano forma la sua personalità quasi da subito e che viene programmato ancor prima di averne coscienza. Infatti, sembra che la nostra personalità si stabilisca e si sviluppi nei primi due anni di vita, in età prescolare; il resto della vita non è altro che il susseguirsi di questi primi due anni. Conseguentemente, è molto difficile quando cerchiamo di cambiare qualcosa che ci accorgiamo non andare nel nostro modo di agire e nella nostra personalità, perché quello che si prova a fare è modificare uno “schema”, un programma radicato così profondamente che la sola volontà non è sufficiente a cambiare questi paradigmi (da qui, l’illusione che il detto “volere è potere” sia una grande menzogna).