Il conte Alberto Landucci, seduto accanto al fuoco, leggeva il giornale. Renata, sua figlia, una ragazza dal profilo di madonna e dal portamento altero, camminava su e giù attraverso l’immenso salone, per riscaldarsi.
— Che hai che non puoi star ferma — le chiese il padre interrompendo la lettura.
— Ho freddo, e finchè non farai mettere anche tu una buona stufa, come la zia Emilia, si morirà dal gelo.
— Tua zia è pazza; piange miseria e fa sempre nuove spese; i nostri vecchi si contentavano di riscaldarsi col camino, ed erano più sani e più forti di noi; poi una bella fiammata rallegra e ci tiene compagnia.
— Sarà benissimo; ma intanto io soffro, ho tanto freddo che non posso star quieta.
Per vendetta, Cordelia.
Virginia Tedeschi-Treves, nota anche con lo pseudonimo di Cordelia (Verona, 22 marzo 1849 – Milano, 7 luglio 1916), è stata una scrittrice italiana.
— Che hai che non puoi star ferma — le chiese il padre interrompendo la lettura.
— Ho freddo, e finchè non farai mettere anche tu una buona stufa, come la zia Emilia, si morirà dal gelo.
— Tua zia è pazza; piange miseria e fa sempre nuove spese; i nostri vecchi si contentavano di riscaldarsi col camino, ed erano più sani e più forti di noi; poi una bella fiammata rallegra e ci tiene compagnia.
— Sarà benissimo; ma intanto io soffro, ho tanto freddo che non posso star quieta.
Per vendetta, Cordelia.
Virginia Tedeschi-Treves, nota anche con lo pseudonimo di Cordelia (Verona, 22 marzo 1849 – Milano, 7 luglio 1916), è stata una scrittrice italiana.