Venezia, anni &rsquo;50. I ricordi di una bambina cresciuta tra calli e campielli, abituata alle case veneziane, grandi e un po&rsquo; misteriose, dense di odori che restano nella memoria.<br />Poi gli anni passati al Lido, nella casa con il grande giardino, e il ritorno a Venezia, all&rsquo;inizio dell&rsquo;adolescenza. Un rapporto difficile con la madre ma di grande armonia e complicit&agrave;, invece, con il padre.<br /><i>&ldquo;Non credo di averla amata neanche da piccola, mia madre. Mi faceva anche un po&rsquo; paura, perch&eacute; gridava e mi dava qualche sberla.&rdquo;</i><br />Una ragazza indipendente, inquieta e vagabonda, amante dei viaggi e dell&rsquo;avventura, orgogliosa della sua libert&agrave; e autonomia.<br />Il racconto si snoda lungo un arco di cinquant&rsquo;anni, fino all&rsquo;inizio del nuovo millennio. La giovinezza, in quei magici anni &rsquo;70, difficili e affascinanti, gli amici, i viaggi, il matrimonio, l&rsquo;insegnamento e, infine, una nuova esperienza di vita con la scelta di cambiare lavoro.<br /><br /><b>Daniela Dolfin</b> &egrave; nata a Venezia e ha sempre abitato in questa citt&agrave;.<br />Dopo il Liceo Classico, si &egrave; laureata a Padova in Lingue e Letterature Straniere e ha insegnato inglese alle superiori per ventisette anni. Sposata con un insegnante di tedesco, ha un figlio, Luca, che lavora a Berlino come ricercatore bioinformatico. Alla nipotina, Hannah, &egrave; stato dedicato questo libro.<br />Nel 2002 ha aperto un negozio di antiquariato, nel centro storico di Venezia, e tuttora gestisce con passione questa attivit&agrave;.