Dalla rivoluzione industriale inglese della seconda met&agrave; del XVIII secolo, la storia economica dei paesi avanzati fu caratterizzata dal progresso economico, tecnologico e scientifico, e dal conseguenziale aumento delle disuguaglianze sociali, da cui la tensione tra capitalismo e lotta tra le affermazioni di classe. La nascita del capitalismo, che prese vita sulla base dell&rsquo;agire sociale, fin da subito sub&igrave; le influenze delle pulsioni umane, degli interessi e del livello culturale di appartenenza. Fu per&ograve; soltanto alla fine del XVIII secolo che si cambi&ograve; radicalmente modo di interpretare il profitto; soprattutto mut&ograve; la mentalit&agrave; degli uomini, il loro modo di agire e pensare. Da quel momento in poi il capitale si &egrave; mosso a ondate, a seconda delle oscillazioni economiche che periodicamente si registravano; ha sostenuto eventi epocali di grandissima importanza, come la crisi del &rsquo;29 negli Stati Uniti, due conflitti mondiali, la ricostruzione, fino a giungere all&rsquo;epoca moderna, in cui lo scettro del capitalismo &egrave; in mano a nuovi paesi emergenti, Cina, India e sud-est asiatico, che in sordina si sono sviluppati per poi assumere proporzioni enormi.<br />La panoramica socio-economica proposta dal professor Dario Preti in <i>Movimento storico del capitalismo </i>&egrave; un&rsquo;analisi profonda e accurata, frutto di un immenso lavoro guidato da un&rsquo;eccellente preparazione nel campo storico ed economico.<br /><br /><b>Dario Preti </b>&egrave; uno studioso di Economia e Storia. Ha pubblicato su una rivista inglese lo scritto: <i>The Ambiguous Flimsiness of the Neoricardian Criticism of the Labor Theory of Value</i>, nel quale critica i tentativi di demolire la teoria che si basa sulla determinazione del valore economico delle merci rispetto al dispendio del lavoro umano.<i> Movimento storico del capitalismo </i>&egrave; la sua ultima pubblicazione.