E&rsquo; possibile che alcuni antichissimi testi indiani, scritti decine di secoli fa in lingua sanscrita per celebrare le gesta degli Ariani, non siano pura e semplice tradizione mitologica, come vuole la scienza ufficiale, ma la fedele testimonianza di grandi avvenimenti realmente accaduti?<br />E&rsquo; possibile che terri canti battaglie, descritte con tale ricchezza di particolari, siano state realmente combattute con macchine volanti e armi cos&igrave; micidiali che nulla hanno da invidiare a quelle pi&ugrave; recenti, che si avvalgono di sofisticatissime tecnologie moderne?<br />Questi gli sconcertanti interrogativi ai quali hanno cercato di rispondere Ettore Vincenti e David Davenport. E per fare questo non hanno avuto altra alternativa: individuare con precisione una localit&agrave; dove si svolse almeno una delle grandi battaglie, dallo studio dei testi; quindi andare sul luogo a cercare le tracce che si riveleranno straordinariamente ricche di dati ai pi&ugrave; moderni metodi di indagine scientifica. Dallo studio comparato degli originali testi sanscriti, Rig Veda, Mahabharata, Ramayana, e decine di testi d&rsquo;archeologia e soprattutto dopo aver reperito un antichissimo manuale di &ldquo;aeronautica&rdquo;, sono riusciti a localizzare, nella Valle dell&rsquo;Indo, Mohenjo-Daro, la citt&agrave; distrutta improvvisamente 4000 anni fa da un&rsquo;esplosione cos&igrave; potente che i sopravvissuti non hanno neppure tentato la ricostruzione. La catastrofe, che non pu&ograve; in alcun modo essere sbrigativamente spiegata con cause naturali ha raso al suolo la citt&agrave;, carbonizzato molti dei suoi abitanti, vetrificato mattoni e vasellame. Questi reperti, esaminati in laboratorio, hanno dimostrato di essere stati oggetto di un&rsquo;onda d&rsquo;urto del calore di molte migliaia di gradi centigradi per un tempo brevissimo. Secondo le nostre attuali conoscenze sulla materia, l&rsquo;unica forza in grado di produrre simili effetti &egrave; un&rsquo;esplosione di tipo nucleare.<br />A distanza di 39 anni questo testo torna alle stampe con gli aggiornamenti e nuovissimo materiale inedito frutto degli studi dell&rsquo;antropologo Enrico Baccarini, delle analisi dil Prof. Roberto Volterri e un&rsquo;introduzione del biblista Mauro Biglino. Nuovi campioni di roccia prelevati sul posto sono stati analizzati minuziosamente mentre dagli archivi di Davenport sono emersi nuove e incredibili documenti mai pubblicati prima. Una sconcertante verit&agrave; si cela tra le pagine di questo libro.