Valerio Guerra &egrave; un ragazzo invecchiato precocemente. Laureato in Archeologia, si &egrave; ritrovato a rincorrere una serie di stage non pagati in giro per l&rsquo;Italia e ad essere silurato alla Scuola di Specializzazione. All&rsquo;alba dei trent&rsquo;anni la vita gli ha portato via un padre e tutti i sogni di giovent&ugrave;. Si ritrova disoccupato, senza un soldo, a sopravvivere in un paesino disteso sulle rive del Lago Maggiore. Per sbarcare il lunario fa i pi&ugrave; svariati lavori, che di solito si risolvono in contratti di pochi mesi, e con un paio di amici fidati svuota le cantine delle ville della sponda lombarda, rivendendo quello che &egrave; ancora in buono stato nei mercatini della zona. A tempo perso lavora anche come detective in nero, senza licenza: casi di corna, per lo pi&ugrave;, o liti tra vicini di casa. Valerio non vive, sopravvive, e la sua unica gioia &egrave; osservare il suo gatto, Robespierre, che governa il loro piccolo appartamento come se fosse una magione vittoriana. Finch&eacute; un giorno Ren&eacute;, commissario di polizia e vecchia conoscenza del padre di Valerio, gli mette sotto il naso la foto di un anello longobardo e il caso di omicidio ad esso collegato. Da quel momento il ragazzo si ritrover&agrave; invischiato in una rete di omert&agrave;, silenzi e violenza che pulsa sotto la superficie della provincia sonnolenta come una rete di organi cancrenosi: un nido di vespe in cui convivono politica, imprenditori e polizia, nel quale Valerio Guerra prover&agrave; suo malgrado a mettere le mani.<br /><br /><b>Davide D. Longo, </b>laureato in Scienze Storiche, vive e lavora in provincia di Varese. Ama leggere, recitare, scrivere, vivere la vita. Nel 2017 ha pubblicato il romanzo poliziesco <i>Il Corpo del </i> <i>Gatto </i>(Leucotea Edizioni). Un nido di vespe &egrave; il primo di una serie di romanzi con protagonista l&rsquo;investigatore senza licenza Valerio Guerra.