Il commissario di polizia Mario Botteghi si alza dall&rsquo;asfalto umido della notte, riprendendo lentamente i sensi. Davanti a lui, nel buio del parcheggio dietro la chiesa diroccata nel centro storico di Livorno, c&rsquo;&egrave; la sua pistola ancora fumante. Poco pi&ugrave; in l&agrave; un cadavere.<br />Qualcuno &egrave; riuscito a incastrarlo per bene. L&rsquo;investigatore privato Cecchi, ex poliziotto e suo partner di un tempo, l&rsquo;aveva messo in guardia nei confronti di quel maledetto politico corrotto, con cui si era gi&agrave; scontrato, ma non si sarebbe mai aspettato che quel bastardo fosse disposto ad arrivare a tanto pur di distruggerlo. Inutile attendere i rinforzi, col suo passato nessuno sarebbe disposto a credergli. L&rsquo;unica possibilit&agrave; ora &egrave; fuggire e nascondersi nei vicoli scuri della citt&agrave; che dorme, per trovare la soluzione a quella schifosa indagine legata al traffico di clandestini, in cui si &egrave; ritrovato invischiato due sere prima, quando &egrave; stato rinvenuto il cadavere di un infiltrato dell&rsquo;ufficio immigrazione, nel rogo del ristorante cinese nella zona adiacente al porto industriale.