Secondo volume di Diego Gabutti, che raccoglie la parte meno<br />teorica e pi&ugrave; interessante dell&rsquo;intera parabola comunista: sono<br />infatti le carte del processo di Mosca a interessarlo questa volta,<br />nonch&eacute; il famoso &ldquo;socialismo dal volto umano&rdquo; che, come non<br />manca lo stesso autore di evidenziare nel sottotitolo, ha prodotto<br />anche risultati &ldquo;notevoli&rdquo; come Pol Pot...<br />Le ultime propaggini della &ldquo;letteratura comunista&rdquo; si rivelano infatti<br />ricche di testi che forse appartengono al genere dell&rsquo;agiografia,<br />della didattica globale per la popolazione universale, della<br />propaganda pi&ugrave; semplice e &agrave; la page, nonch&eacute; della vera e propria<br />mistificazione. Anche questa volta l&rsquo;autore decide di andare oltre<br />il semplice confine della discussione politica, per raccontare a chi<br />legge come l&rsquo;enorme messe di scritti che il comunismo ha prodotto<br />non manchi di contraddizioni, aneddoti, distorsioni, vie di luce<br />brutalmente stroncate. Scopo dichiarato: far apprezzare la libert&agrave;<br />dell&rsquo;intelligenza, e del cuore.<br />Relativizzare, contestualizzare, richiamare la memoria alla vigile<br />coscienza, era un tempo ci&ograve; che si chiamava &ldquo;critica&rdquo;, con la quale<br />abbiamo fondato la gnoseologia moderna.<br />&Egrave; confortante che oggi qualcuno ancora la eserciti sui testi...