Domenica Alati vive a Seregno, poetessa e scrittrice, si &egrave; occupata di pubblicit&agrave; per emittenti radiofoniche private, collaborazioni giornalistiche e organizzazione di manifestazioni.<br />Ha ricevuto molti riconoscimenti letterari nazionali ed internazionali, sia per opere di poesia che di narrativa e i suoi libri sono stati presentati in Italia e all&rsquo;estero<br /><br />Quando ho pensato che forse era arrivato il momento di cambiare rotta e tornare a scrivere era la mia &agrave;ncora di salvezza. Ho iniziato un viaggio immaginario in cui le tempeste emotive non lasciavano dubbi o spazi, ero alla ricerca di me stessa facendo voli pindarici &rdquo;Tra la terra e il cielo&rdquo;. Ero l&igrave;, sospesa fra due mondi cos&igrave; diversi, ma pur sempre vicini e simili. Tra le montagne per liberarsi dai frastuoni e riscoprire il puro stato dell&#39;esistere, nel silenzio si pu&ograve; ascoltare la voce dell&#39;anima. Poich&eacute; camminando in mezzo alla natura, si riprende il dialogo con noi stessi, in fondo, il silenzio della montagna diventa come una immensa pagina incontaminata, su cui si pu&ograve; riscrivere la propria storia. In antitesi, il mare con le sue profondit&agrave;, un viaggio alla ricerca delle proprie emozioni nella parte pi&ugrave; recondita dell&#39;anima, uno stato quasi meditativo e simbiotico con i suoi colori e i suoi misteri. Il filosofo Carl Gustav Jung &ldquo;considerava l&#39;acqua come metafora dell&#39;inconscio. L&#39;acqua in tutte le sue forme in quanto mare, lago, fiume e cos&igrave; via, una delle tipizzazioni pi&ugrave; ricorrenti dell&#39;inconscio e il mare simbolicamente, quindi, come elemento di vita e di morte&rdquo;. In questo cosmo in eterno movimento, in cui le emozioni e la realt&agrave; si incontrano e si scontrano, ruota l&#39;essere uomo, con suoi sentimenti, la sua fragilit&agrave; e i suoi limiti, la ragione, che a volte viene scalzata dalla sete di potere, di conquista, e in nome di ci&ograve; fa scelte scellerate commettendo ogni sorta di nefandezza, tanto da far vivere guerre e distruzione. Ma l&#39;uomo sa essere anche amore, un sentimento puro, infinito, straordinario, oserei dire spirituale in cui Dio &egrave; al centro dell&#39;universo, che muove tutte le coordinate originarie dell&#39;essere umano, tanto che si riflette sulle cose, sugli spazi e sulla natura che predomina il libro, una natura silenziosa pur viva, che anima le scene, facendole vibrare e presenti su un palcoscenico in cui, gli attori, cambiano fisionomia a seconda delle sensazioni e delle emozioni, e la cui luce si pu&ograve; intravedere laddove &egrave; il deserto e in riferimento a ci&ograve;, anche Antoine de Saint Exupery disse &quot;Mi &egrave; sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel Silenzio&rdquo;. &Egrave; il silenzio che spesso risorge tra i versi dell&#39;autrice &ldquo; Sar&ograve; ad un passo da te, dal tuo silenzio, dalla tua indifferenza, che come sferza d&#39;acciaio, mi ferisce fino a lacerare le carni. Sar&ograve; a un passo da te, quando sar&ograve; ubriaca di tristezza e avr&ograve; il coraggio di un altro addio&rdquo;. La Poesia &egrave; silenzio. E il grande poeta libanese Khalil Gibran in riferimento a ci&ograve; disse &ldquo;La mia anima mi ha parlato&rdquo; (Da Prose e Poems).<br />Con la prefazione di Hafez Haidar