Questo libro rappresenta un viaggio a ritroso nel passato, in quegli anni Settanta che profumano di semplicit&agrave; e spensieratezza. Il lettore incontrer&agrave; una serie di ricordi di tradizioni ormai perse nel tempo, di domeniche che sanno di pollo arrosto e risate, di esperienze vissute, di ciambellone ai confettini e sambuca, di giornate trascorse in famiglia, di campi di grano e papaveri arsi dal sole&hellip; Simpatici aneddoti e &ldquo;modi di dire&rdquo;, usi e costumi di famiglie ciociare in cui ritrovare la propria giovinezza.<br /><br /><b>Domenico Malizia </b>nasce a Ceccano il 16 ottobre del 1959, da padre ferroviere e madre casalinga dedita all&rsquo;agricoltura. Dopo aver frequentato le scuole elementari nella sua contrada, decide di proseguire gli studi nell&rsquo;istituto tecnico di Frosinone, indirizzo meccanico, ma non lo ultim&ograve; mai. In et&agrave; adolescenziale si innamor&ograve; perdutamente di quella che poi sarebbe diventata, ed &egrave; tuttora, la sua compagna di vita. Decise cos&igrave; di iniziare la sua carriera lavorativa, che gli avrebbe permesso uno stipendio certo sul quale contare per mettere su famiglia, e fece l&rsquo;operaio per molti anni in catena di montaggio. &Egrave; padre di tre figli. Nonostante le necessit&agrave; economiche, la sua vena imprenditoriale ed il suo istinto proteso verso la libert&agrave; lo condussero gi&agrave; all&rsquo;et&agrave; di trent&rsquo;anni a pensare di cambiare vita. Fu questo il pretesto che lo port&ograve; ad iniziare, insieme alla moglie Palmina, una nuova avventura verso la ristorazione, di cui tuttora vive insieme alla sua famiglia. Ristoratore e pizzaiolo per scelta, marito e padre sempre avveduto e devoto, particolarmente attento all&rsquo;educazione e alle &ldquo;buone maniere&rdquo;. Nonno giocherellone del piccolo Francesco, uomo onesto e rispettoso. Innamorato della musica, della sua chitarra e di De Andr&eacute;. Artigiano del ferro e del legno. Sempre appassionato di poesia e &ldquo;tabelline&rdquo;, riscopre solo con l&rsquo;avvento dei social la voglia di scrivere e di condividere.&nbsp;