Traduzione e commenti a cura di Loredana de Michelis.<br />Ne &quot;Il vizio della lettura&quot; di Edith Wharton, articolo scritto per North American Review nel 1903, la comunicazione con il lettore si sviluppa su due piani diversi: il &quot;lettore meccanico&quot;- colui che &ldquo;delle delizie del vagabondaggio intellettuale, della caccia improvvisata dopo un accenno fugace, suggerito a volte da un cambio di frase o dalla semplice sfumatura di una parola, &egrave; serenamente inconsapevole&rdquo;- trover&agrave; in questo articolo soltanto una sagace dissertazione, attuale e istruttiva, su come i libri debbano essere letti e scritti, e su quanto la crescente volgarizzazione della letteratura ai fini commerciali stia di fatto distruggendo il mondo letterario e i suoi autori.<br />Il &quot;lettore nato&quot; invece, colui che possiede il talento - e non solo il vizio - della lettura, non potr&agrave; fare a meno di notare i piccoli ma improvvisi scarti stilistici di quest&rsquo;opera, l&rsquo;uso di termini francesi senza apparente motivo e la scelta bizzarra delle metafore, fino a interrogarsi sul loro significato.<br />L&#39;autrice descrive la letteratura come un &ldquo;processo di selezione&rdquo; operato dallo scrittore, attraverso il quale i libri si trasformano in mappe &ldquo;ricche di incroci e deviazioni&rdquo;, e alberi che &ldquo;continuano a crescere, propagando le radici e intrecciando i loro rami&rdquo;. Per dimostrarlo, in queste poche pagine riuscir&agrave; a collegare decine di fonti, e a nascondere nel testo una quantit&agrave; straordinaria di &quot;allusions&quot; - quelli che oggi si chiamano Easter Eggs - che vanno dalla Bibbia a Shakespeare, passando per il libro di Mormon, Verlaine, Goethe, George Eliot, Dante Gabriel Rossetti, e molti altri ancora.<br />Le quindici note esplicative di questa traduzione svelano per la prima volta il significato di alcune &quot;allusions&quot;. La sfida di Edith Wharton rimane tutt&#39;oggi aperta a chi voglia proseguire la ricerca e trovarne altre non ancora identificate. A questo scopo &egrave; stato inserito il testo originale nella pubblicazione.<br />Il vizio della lettura &egrave; molto pi&ugrave; di un breve saggio: &egrave; un viaggio avventuroso e straordinario, capace di mostrare persino ai lettori dell&#39;era digitale quanto la cultura interattiva sia sempre stata, anche in passato, il fondamento dello sviluppo artistico e conoscitivo.