<i>Al canto di via dei Mercanti il segretario fece una profonda scappellata all&rsquo;ingegner Ginoni, che gli rispose col suo solito: &ndash; Buon giorno, segretario amato!- poi infil&ograve; via San Francesco d&rsquo;Assisi per rientrare in casa. Mancavano venti minuti alle nove: era quasi certo d&rsquo;incontrar per le scale chi desiderava. A dieci passi dal portone intopp&ograve; sul marciapiedi il baffuto maestro di ginnastica Fassi, che leggeva delle prove di stampa: questi si sofferm&ograve;, e mostrandogli i fogli, disse che stava scorrendo le bozze d&rsquo;un articolo sulla sbarra fissa della maestra Pedani, scritto per il &laquo;Nuovo Agone&raquo; , giornale di ginnastica, del quale egli era uno dei principal i redattori. &ndash; &Egrave; giusto, &ndash; soggiunse, &ndash; quello che dice. Non ci ho da dare che qualche ritocco, qua e l&agrave;. Ah! &Egrave; veramente una maestra di ginnastica. Non dico per scrivere: ciascuno ha le sue facolt&agrave;. E poi, nella ginnastica, come scienza, il cervello d&rsquo;una donna non sfonda, si sa. Ma come esecutrice, non ce n&rsquo;&egrave; un&rsquo;altra. Gi&agrave;, madre natura l&rsquo;ha fabbricata per quello: le ha dato le proporzioni schelettoniche pi&ugrave; perfette che io abbia mai viste, una cassa toracica che &egrave; una maraviglia. L&rsquo;osservavo giusto ieri nella rotazione del busto, che faceva per esperimento. Ha la flessibilit&agrave; d&rsquo;una bambina di dieci anni. E mi vengano a dire i signori estetici che la ginnastica sforma il bel sesso! Quella maneggia i manubri come un uomo, e ha il pi&ugrave; bel braccio di donna, se lo vedesse nudo, che si sia mai visto sotto il sole. La riverisco.</i>