Il romanzo &egrave; strutturato come il diario di un ragazzo di famiglia borghese, Enrico Bottini, che riporta sulla pagina episodi e personaggi della sua classe scolastica durante un anno in terza elementare, presso una scuola della citt&agrave; di Torino.<br /><br />Lo sviluppo dell&#39;anno scolastico &egrave; seguito in ordine cronologico, dal 17 ottobre 1881 al 10 luglio 1882: a ogni mese corrisponde un capitolo, in cui il diario di Enrico &egrave; intervallato da appunti dei familiari (padre e madre, solo una volta la sorella maggiore), che leggono le sue pagine e gli forniscono consigli di stampo etico e pedagogico utili per la sua crescita. A questi capitoli si aggiungono nove racconti, presentati mensilmente dal maestro di Enrico, che seguono le avventure, spesso con esito drammatico, di bambini italiani di varie regioni.<br /><br />Il diario termina con la notazione del trasferimento della famiglia e la perdita degli amici di Enrico, che dovr&agrave; frequentare la quarta elementare in un&#39;altra citt&agrave;.<br /><br />Per comprendere i riferimenti alle classi scolastiche citate nel libro &egrave; necessario sapere che l&#39;organizzazione della scuola descritta &egrave; quella derivante dalla Legge Casati del 1859, che prevedeva una scuola primaria elementare (accessibile dai sei anni di et&agrave;) di quattro anni, divisa in due cicli (inferiore e superiore) di due anni ciascuno. Il proseguimento nella scuola secondaria (solo per pochi) prevedeva cinque anni di Ginnasio (corrispondenti alle nostre scuole Medie Inferiori attuali e ai primi due anni delle Medie Superiori) seguiti da tre anni di Liceo (corrispondenti agli ultimi tre anni delle Superiori). Questo spiega perch&eacute; nel libro Enrico segue la terza elementare, prima classe elementare superiore, dopo aver seguito due classi elementari inferiori; inoltre viene espressamente indicato che l&#39;anno successivo avrebbe seguito l&#39;ultimo anno delle elementari per andare poi al Ginnasio.<br /><br />In base a questa organizzazione, e tenendo presente che l&#39;et&agrave; di frequenza tipica per la classe terza avrebbe dovuto essere di otto-nove anni, una cosa evidente anche ad una lettura superficiale &egrave; la composizione ibrida della classe per l&#39;et&agrave; dei ragazzi che crea una difficolt&agrave; interpretativa, se non addirittura ad una contraddizione interna:<br /><br />Da notare la composizione ibrida della classe per l&#39;et&agrave; dei ragazzi che sta a testimoniare l&#39;irregolarit&agrave; della presenza e della frequenza scolastica in quegli anni. Enrico ha 11 anni, Derossi e Stardi 12, Garrone addirittura 14, mentre Rabucco, il &quot;muratorino&quot; poco pi&ugrave; di otto. Nota: Qualcosa non torna, dato che il muratorino dimostra una precocit&agrave; che sembra ingiustificata, cos&igrave; come non si capisce bene perch&eacute; Enrico faccia ancora la quarta. Cos&igrave; gli altri.<br />In particolare l&#39;osservazione del non rispetto dell&#39;et&agrave; minima per l&#39;accesso alla scuola sarebbe del tutto inspiegabile per i ragazzi in regola con gli studi, come Enrico e Derossi che dovrebbero avere otto-nove anni, cosa che invece non si verifica. La cosa appare ancora pi&ugrave; contraddittoria tenendo conto che questi due ragazzi appartengono alla classe medio-alta della societ&agrave; del tempo per ricchezza e Derossi &egrave; ripetutamente ed esplicitamente descritto come un ragazzo dotato di intelligenza e capacit&agrave; superiori.