Nell’ambito dei rimedi caducatori, il recesso unilaterale dal contratto fatica a trovare una collocazione dogmatica unitaria. Le difficoltà di inquadramento dell’istituto discendono, per un verso, dalla pluralità di articolazioni applicative ad esso riconducibili nella disciplina dei singoli tipi negoziali e, per un altro verso, dalla circostanza che l’unica norma di parte generale interamente dedicata al recesso (art. 1373 c.c.) ‘non offre alcun elemento per una esauriente costruzione della figura’. Il riscontro dell’eterogeneità funzionale del rimedio costituisce la premessa metodologica su cui la dottrina ha edificato le varie tassonomie – anch’esse mutevoli sia nel numero di categorie proposte sia nella loro struttura – volte a ricondurre a sistema le declinazioni assunte dal potere estintivo nella vicenda contrattuale.