<b>Miseria e nobilt&agrave; </b>&egrave; una celebre commedia italiana in tre atti scritta in napoletano da <b>Eduardo Scarpetta </b>nel 1887.<br /><br /><b>Eduardo Scarpetta,</b> vero nome <b>Odoardo Lucio Fausto Vincenzo Scarpetta</b> (Napoli, 12 marzo 1853 &ndash; Napoli, 29 novembre 1925), &egrave; stato un attore e commediografo italiano.<br />Fu il pi&ugrave; importante attore e autore del teatro napoletano tra la fine dell&#39;Ottocento e i primi del Novecento, capostipite della dinastia teatrale degli <b>Scarpetta-De Filippo</b>. Cre&ograve; il teatro dialettale moderno, ancora oggi in uso, e si specializz&ograve; nell&#39;adattare la lingua napoletana in moltissime pochade francesi; alcune delle sue commedie pi&ugrave; celebri (tra cui ad esempio Miseria e nobilt&agrave;) furono per&ograve; creazioni originali del suo repertorio. Vanta una carriera lunghissima di commediografo (dal 1875), interrotta bruscamente da una celebre causa intentatagli da Gabriele D&#39;Annunzio nel 1904. Scarpetta fu anche attore cinematografico agli albori della &ldquo;settima arte&rdquo;. Egli gir&ograve; alcuni film per una casa di produzione milanese, la &ldquo;Musical Film&rdquo; di Renzo Sonzogno, tratti dalle sue commedie: Miseria e nobilt&agrave; (1914, diretto da Enrico Guazzoni), La nutrice (1914, diretto da Alessandro Boutet), Un antico caff&egrave; napoletano (1914), Tre pecore viziose (1915) e Lo scaldaletto (1915) diretti da Gino Rossetti. Di questi film ci rimangono solo alcune foto di scena di Scarpetta e di altri interpreti. Ebbe numerosi figli, ben nove (non tutti da lui riconosciuti): oltre a Vincenzo, Domenico e Maria Scarpetta, vi sono i celebri Eduardo, Peppino e Titina De Filippo, Ernesto Murolo, Eduardo De Filippo (in arte Passarelli) e suo fratello Pasquale De Filippo.