Il mio primo ricordo &egrave; il vento. Non delle raffiche violente e improvvise, ma una brezza dolce e gentile, che sapeva di erba appena tagliata e muschio.<br />La vita mi salut&ograve; per la prima volta cos&igrave;, con un soffio delicato che mi baci&ograve; la fronte, accarezz&ograve; guance e capelli, mi sfior&ograve; le mani e percorse le mie tenere braccia nude di bambina fino a solleticarmi il collo, dando consistenza al primo abbraccio. Inspirai a fondo e fu cos&igrave; che accolsi quel vento anche dentro di me, il mio primo vero respiro. Nacque cos&igrave; una nuova creatura, fatta di tantissime cose, ma soprattutto di vento.<br />Dopo avermi ispirato la sua poesia, il maestro m&rsquo;invit&ograve; a compiere il primo passo da sola; soffi&ograve; con maggior forza sulle guance, suggerendo ai miei innocenti occhi di schiudersi e conoscere cos&igrave; le altre dimensioni dell&rsquo;armonia.<br />Il mio primo colore fu il blu cattivo degli occhi di Adri.<br />Blu ceruleo, come il cielo terso d&rsquo;estate che ci sovrastava.<br />Mi aspettavo un&rsquo;altra carezza e invece fu uno schiaffo; un&rsquo;esibizione violenta della potenza della natura che trapassava il petto e arrivava direttamente al cuore, togliendo per qualche secondo il fiato, facendo tremare ossa e muscoli, fino a mettermi in ginocchio e a ricordarmi quanto lei fosse infinitamente pi&ugrave; forte di me. Bellissimi e spaventosi quegli occhi, nel colore e nella forma. Esagerati, sfrontati, sfacciati e oltraggiosi.<br />Ecco chi sono io. La figlia di un imprinting con il vento e con quel blu maledetto.<br />Per saperne di pi&ugrave;, cercami su Facebook.