&ldquo;Proporre la lettura dei racconti di Anna Maria Ortese significa indicare una via di riflessione sul mistero della vita per chi comincia ad avvertire il problema di se stesso nel mondo. La lettura di questa Autrice non &egrave; facile; i testi non sono evasivi, anche quando lo sembrano, anche perch&eacute; il sogno di alcuni deve coniugarsi con la poliedrica tematica di altri, che accolgono il realismo fino alla nota pi&ugrave; accorata del grigiore e dello squallore, il pathos sofferto senza speranza, l&rsquo;argomentazione corrosiva delle dottrine e delle culture imperanti&hellip; Obiettivo del presente lavoro &egrave; ricomporre il pensiero della Scrittrice attraverso echi e rimandi che i testi tracciano. I racconti della Ortese &ldquo;espongono un mondo&rdquo; e offrono la proiezione inaugurante di un altro possibile; al centro della scrittura si pone non l&rsquo;uomo, o non solo l&rsquo;uomo all&rsquo;interno di un nobile umanesimo da recuperare, ma la creatura, ogni creatura dotata di respiro vitale, in una religiosit&agrave; cosmica che sa, contemporaneamente, di debolezza e forza, di morte e vita, cos&igrave; come ogni forma di vita esce e si sviluppa nel grembo della natura&rdquo;.<br />&nbsp;<br />Elisa Lizzi&nbsp;&egrave; nata a Civitella del Tronto, Teramo, il 21 gennaio 1945. Laureata in Lettere classiche, ha insegnato materie letterarie in un Liceo scientifico di Padova ed ora &egrave; in pensione. Da sempre impegnata nel campo letterario e filosofico, ha scritto racconti e testi di critica letteraria (su Tabucchi, Volponi, Caproni, Giudici oltre al presente su Anna Maria Ortese) e ha pubblicato numerosi articoli nelle riviste &ldquo;Punto di vista&rdquo; e &ldquo;Lo Scorpione&rdquo;, diffuse sul territorio nazionale.