&laquo;Molti hanno detto che sono sfortunato. Ci sono due modi di valutare questo: alcuni dei fortunati oggi non sono qui. Io ho sempre bilanciato entrambi gli aspetti.&raquo; Chris Amon<br /><br />&laquo;A questo splendido libro di Emiliano Tozzi siamo debitori, noi appassionati di motori, di una riscoperta.<br />Quasi del ritrovamento di un prezioso reperto archeologico!&raquo; Leo Turrini<br /><br />&laquo;La sfortuna non esiste. Il destino lo creiamo noi con le nostre mani e con le nostre azioni.&raquo;<br />Cos&igrave; parl&ograve; il mitico &ldquo;Drake&rdquo;, Enzo Ferrari. Allestire la miglior vettura possibile. Per una totale assunzione di responsabilit&agrave;, di fronte a una sorte potenzialmente nemica.<br />Le tante rotture meccaniche che finirono per descrivere la carriera di Chris Amon a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta ne delinearono nell&rsquo;inconscio collettivo e nell&rsquo;ambiente delle corse quel fortissimo ritratto che sfoci&ograve; nel luogo comune del &ldquo;pilota sfortunato&rdquo;. Al punto di far rapidamente dimenticare ad addetti ai lavori e non quel senso diffuso di un campione e un pilota in grado di aggiudicarsi un leggendario titolo iridato nel campionato Sportprototipi, regalando alla Ferrari a bordo della bellissima P4 l&rsquo;indimenticabile vittoria in parata nella 24 Ore di Daytona del 1967, assieme al compianto compagno di squadra: Lorenzo Bandini.<br />Raccontare la carriera di quell&rsquo;unico pilota neozelandese alla guida delle vetture del Cavallino rampante, in tutta la storia dell&rsquo;automobilismo sportivo, vincolata solamente al giogo della sfortuna non sarebbe giusto e nemmeno onesto. Nel tentativo d&rsquo;immaginare, anche solo lontanamente, chi fosse realmente Chris Amon. Dai suoi esordi nella terra d&rsquo;origine fino a quella telefonata che port&ograve; il nome di Gilles Villeneuve all&rsquo;attenzione di Ferrari, i risvolti che raccontano ancora oggi un pilota inimitabile furono molteplici e insospettabili.<br />Un pilota straordinario, che non vada ricordato solamente per la sua incapacit&agrave; di vincere un Gran Premio di Formula 1.<br />Nonostante un talento fuori dal comune.<br />Oltre quel mare, di eterna sfortuna.