Gli antichi romani pensavano che, grazie alla qualit&agrave; ideale del loro ordinamento giuridico, potessero mirare a realizzare una comunit&agrave; umana universale. Anche i cristiani, avendo ricevuto un mandato da parte di Dio di riunire tutti gli uomini in un solo popolo, si trovavano con una missione universale in questo mondo. Come coordinare queste concorrenti pretese di universalit&agrave; da parte dell&rsquo;Impero e della Chiesa?<br />In questo libro, il bizantinista Endre von Iv&aacute;nka affronta questa domanda esaminando differenti concezioni di &ldquo;impero&rdquo; e di &ldquo;popolo di Dio&rdquo; in tre epoche storiche: la prima dall&rsquo;ascesa dell&rsquo;imperatore Augusto fino alla caduta dell&rsquo;Impero d&rsquo;Occidente nel 476; la seconda dall&rsquo;affermarsi dell&rsquo;Impero Bizantino fino alla sua caduta nel 1453. L&rsquo;ultima considera gli sviluppi all&rsquo;interno dell&rsquo;ortodossia russa fino alla Rivoluzione d&rsquo;ottobre.<br />Secondo von Iv&aacute;nka, le importanti differenze tra cattolici e ortodossi nella concezione del rapporto tra Chiesa e Stato sono da ricondurre pi&ugrave; a fattori storici che a eventuali influssi culturali sui bizantini, estranei alla tradizione europea. Alcuni importanti eventi storici degli ultimi due secoli potrebbero inoltre accendere la speranza di un riavvicinamento dei due ambiti culturali e religiosi.