"Il vero perdente non è chi taglia il traguardo per ultimo, è chi si siede a guardare gli altri". Questa è la frase che ha guidato Oscar Pistorius fino all'appuntamento olimpionico di Londra 2012, assieme alla tenacia e alle protesi in fibra di carbonio: il primo e unico atleta senza gambe in una competizione di normodotati. Ma la sua corsa contro il destino si è interrotta la notte della vigilia di San Valentino del 2013, con i tre colpi di pistola con cui ha ucciso la sua fidanzata, la modella Reeva Steenkamp. Chi era veramente "Dream runner" e come si è arrivati a questo tragico epilogo? I giornalisti di Corriere della Sera che ne hanno seguito la parabola ricostruiscono l'incredibile vicenda di un sogno infranto.