&Egrave; questo un viaggio estremamente affascinante nell&rsquo;antica cultura inca dove la chiave di lettura di un mondo perduto risulta essere la <i>yupana</i> che, con i <i>quipu,</i> costituisce una tecnologia molto avanzata grazie alla quale si calcolavano i dati sulla popolazione, sulle risorse alimentari e minerarie, strade e tanto altro.<br />Oggi sappiamo bene quanto sia rilevante possedere le informazioni, chi le controlla detiene quasi sempre anche il potere. &Egrave; ci&ograve; che emerge dallo studio di questo curioso manufatto dalle forme che riprendono, come un moderno plastico, i luoghi e tutte le informazioni di chi vi abita, chi produce, quanto e tanto altro. La <i>yupana</i> risulta infatti a tutti gli effetti un supporto all&rsquo;organizzazione sociale e politica.<br />Emergono da questo dispositivo inoltre tre concetti fondamentali nella cultura inca: dualit&agrave;, reciprocit&agrave; e responsabilit&agrave;; aspetti che regolavano ogni rapporto all&rsquo;interno dello Stato inca.<br />L&rsquo;autore mette insieme tutti i tasselli derivanti dai suoi studi e arriva a una teoria suggestiva in grado di modificare le datate convinzioni su un popolo giudicato spesso primitivo, ma che invece aveva compreso, in assenza della conoscenza della scrittura, che &ldquo;possedere&rdquo; i numeri coincideva con il potere di gestire un popolo e la sua cultura.&nbsp;<br /><br />Quarto di nove fratelli, sono nato in Italia nel 1946 da una famiglia di contadini provenienti dalla Repubblica di San Marino; il mio percorso scolastico si &egrave; concluso con la laurea in Sociologia, la mia formazione culturale e umana l&rsquo;ho completata nel lavoro di tutela assistenziale e previdenziale a favore dei cittadini e lavoratori, nel Patronato delle A.C.L.I. I miei precedenti scritti sono tutti di natura strettamente tecnica; si tratta di circa 45 pubblicazioni dal 1981 al 2015, prima sulla rivista del Patronato Acli &ldquo;Sicurezza Sociale&rdquo; e infine sul mio blog &ldquo;previdenza&rdquo;.<br />