<b>Un antidoto al totalitarismo - (versione aggiornata 2023)</b><br />Esiste un autore che ha anticipato Orwell, Huxley, Bradbury e tutti gli altri grandi scrittori distopici del Novecento. Esiste un autore che, appena all&rsquo;alba della societ&agrave; comunista, ha ipotizzato un futuro tragicamente totalitario. Un autore che ha aperto le danze della distopia totalitarista senza essere ricordato dai pi&ugrave;; che, colpito dalla censura, dovette trasferirsi in Francia a causa dei suoi romanzi sgraditi in patria. Si tratta di Evgenij Zamjatin(1884-1937) e il libro incriminato &egrave; <i>Noi</i>.<br />Il romanzo narra, sotto forma di diario, le vicende del protagonista D-503, un giovane ingegnere impegnato a costruire una navicella, affinch&egrave; lo Stato Unico possa diffondere le leggi e le ideologie ovunque. La citt&agrave; dove si svolge la vicenda, infatti, &egrave; delimitata da un muro di color verde che separa il regno animale e vegetale al suo esterno. In questa realt&agrave; i cittadini sono costantemente sorvegliati, mentre svolgono qualsiasi attivit&agrave;, in quanto devono rispettare un rigido orario di lavoro e di riposo.<br />La vita descritta &egrave; perennemente controllata, le case sono interamente di vetro, persino l&rsquo;atto sessuale &egrave; regolato da tagliandi rosa, una sorta di &ldquo;prenotazioni sessuali&rdquo;.<br />Non c&rsquo;&egrave; da meravigliarsi che in questo posto non ci sia spazio per i sentimenti o emozioni, poich&eacute; lo Stato Unico mira all&rsquo;annullamento dell&rsquo;individuo e crede che grazie alla mancanza di libert&agrave; di scelta, allora nessuno potr&agrave; essere infelice. Non esiste &ldquo;l&rsquo;Io&rdquo; ma solo il &ldquo;Noi&rdquo;.<br />Cosa potrebbe succedere allora se il protagonista, un rigoroso matematico e fedele allo Stato Unico si innamorasse di I-330, una ragazza ribelle pronta a tutto pur di soverchiare il sistema? Da questo momento i dubbi cresceranno velocemente e lo porteranno a rivedere le sue posizioni su tutto ci&ograve; che considerava certo.<br />Evgenij Zamjatin &egrave; stato rivoluzionario sia nei suoi scritti in cui miscelava realismo e fantascienza, sia nella vita in cui ha lottato contro la soppressione della libert&agrave; e poi non vedendosi pi&ugrave; riconosciuta la possibilit&agrave; di pubblicare, ha deciso di scrivere una lettera a Stalin, implorandogli di poter fuggire da un paese che incatenava la sua creativit&agrave;. Tutto ci&ograve; &egrave; accaduto dopo la pubblicazione di Noi &ndash; avvenuta in Inghilterra nel 1924 e nell&rsquo;Unione Sovietica solo negli anni 80 &ndash; il suo pi&ugrave; famoso e emblematico romanzo.