Pi&ugrave; di venticinque anni trascorsi in carcere, per libera scelta, per incontrare le persone detenute in qualit&agrave; di volontario della Comunit&agrave; di Sant&rsquo;Egidio.<br />In prigione, per eccellenza luogo di emarginazione, la visita rompe l&rsquo;isolamento e questo &egrave; un grande dono. Chi &egrave; detenuto, anche chi ha commesso gravi reati &ndash; fa intuire con delicatezza l&rsquo;Autore &ndash; non vuole che la sua vita si esaurisca con il suo reato, ma chiede di essere ascoltato.<br />In questo libro vengono descritte con profondit&agrave; le giornate nelle carceri italiane, si smontano alcuni luoghi comuni, ci si imbatte in tante piccole e grandi contraddizioni, ci si appassiona a vicende che paiono quasi incredibili. La vita, le difficolt&agrave;, le speranze, la violenza, le delusioni, la rabbia, la gioia che queste vicende esprimono, mostrano quanta umanit&agrave; sia racchiusa dietro gli spessi muri di una prigione.<br />&ldquo;Il carcere &egrave; uno specchio. Racconta come siamo. &Egrave; un sensore di civilt&agrave;. &Egrave; un microcosmo, deformato, della nostra vita. Tutto &egrave; terribilmente umano, ma anche estremo. Come il rumore, assordante, permanente. Il contrario di quello che chi non vi &egrave; mai entrato potrebbe immaginare: nel rumore l&rsquo;inattivit&agrave;, che spesso non aiuta a riflettere, ma addormenta quello che servirebbe per cambiare&rdquo;. (Mario Marazziti)