Cos&igrave; Fabiane C. Albuquerque spiega l&#39;origine del libro: &quot;Il baule di mia nonna &egrave; nato da una conversazione tra la mia nipotina di cinque anni e un&rsquo;amica ospite di mia sorella. La piccola, dopo aver preso confidenza con l&rsquo;altra, le chiese: &#39;Perch&eacute; gli adulti mentono? E perch&eacute; se gli si chiede cos&rsquo;&egrave; successo loro dicono che non &egrave; niente? &#39; Mi ha colpita questa sua osservazione, e mi ha accompagnata per anni, finch&eacute; un giorno, la storia mi si &egrave; dipanata in mente: una bambina vede le cose che accadono nella sua famiglia e ne &egrave; incuriosita, ma nessuno la prende sul serio rispondendo alle sue domande.&quot; Bench&eacute; piccoli, i bambini, recepiscono tanti segnali: sguardi, espressioni, parole non dette, e perfino i segreti di famiglia mai svelati. Il baule di mia nonna &egrave; anche un invito ai &ldquo;grandi&rdquo; a riconoscere nei bambini la loro soggettivit&agrave;, e a incoraggiare dinamiche di comunicazione trasparenti.&nbsp;<br />&nbsp;