Scrivere non è il suo mestiere ma ha trovato in questa forma di espressione una sorta di terapia che l’ha aiutato a separare i ricordi positivi da quelli negativi in un momento particolare della sua vita. Esperto (suo malgrado) di “comunicazioni inappropriate”, offre al lettore il suo punto di vista che è quello di una persona che, convivendo con la disabilità dalla nascita, deve affrontare quotidianamente i pregiudizi legati a questa condizione. L’autore propone una personale chiave di lettura data dalla propria esperienza di vita, cosciente del fatto di poter risultare impopolare in talune circostanze. Con tanti esempi, spesso personali, conclude il libro ponendo l’accento sulle possibili soluzioni atte a prevenire i pregiudizi sul disabile, con particolare attenzione al rispetto delle regole e alla buona comunicazione.