Il romanzo nasce come in un sogno: l’Autore - Fausto - torna a casa dopo aver consumato un lauto pranzo dai cugini, solo per la prima volta... Lei non c’è. Nascono i ricordi. Si misero insieme quando Lei aveva sedici anni e lui ne aveva diciotto. Appartenevano al ceto medio-basso del tempo, lei commessa in farmacia, lui studente scalcinato. Lunghi anni di fidanzamento contrastato dalle famiglie. È un Amore lungo tutta una vita, che non si disperde nella caligine dei giorni perché è profondo, indimenticabile, radicato nell’anima; un amore che si concretizza tra sogno e realtà, tra ricordi e possibilità effettive, tra immagini del passato e smarrimento di fronte a ciò che il mondo reale potrebbe offrire o che regala senza parsimonia né definizioni. Un amore difeso ad ogni costo, decisamente, senza paura, senza esitazioni. Il sogno si trasferisce nella realtà. “Il matrimonio fu celebrato in un ambiente meraviglioso, in mezzo a gente felice che ci voleva bene. Eravamo coscienti che arrivare a questo traguardo dopo sette anni di fidanzamento, significava aver vinto una guerra. Comunque era stata una battaglia assurda, inutile, non avevano compreso gli oppositori che, fosse pure dopo un anno, dopo sette anni, o dopo cinquant’anni, nessuno sarebbe riuscito a dividerci? «Finché morte non vi separi» disse il sacerdote.”