Nella cornice dei dibattiti contemporanei su come promuovere società inclusive e che superino ogni forma di discriminazione, il volume presenta – in una prospettiva pedagogica e psicologica – un’indagine conoscitiva ed esplorativa degli atteggiamenti omonegativi e della preparazione sulle questioni di genere degli studenti italiani iscritti ai corsi di studio di Psicologia. L’ipotesi di partenza è che non solo i sistemi educativi e formativi dovrebbero essere avamposti della lotta ai pregiudizi, alimentando conoscenza e consapevolezza critica, ma che ciò vale tanto più per la formazione universitaria di futuri professionisti, quali gli psicologi, che operano sul terreno delicato e cruciale della salute mentale. Le analisi condotte nel testo mostrano come le cause di molti pregiudizi, alcune volte esplicitati mediante discriminazioni, possono essere molteplici, come la disinformazione rispetto alle tematiche relative al genere o l’incompletezza/inadeguatezza dei corsi di studio che non formano in modo compiuto, laddove, come si argomenta nella parte finale, dovrebbero fornire strumenti teorici e sollecitare lo sviluppo di una sensibilizzazione adatta alla professione che si andrà a svolgere.