Questo libro &egrave; stato scritto da Federica Re durante un periodo molto doloroso della sua vita, in cui si &egrave; dovuta confrontare materialmente con la scomparsa dei suoi genitori. Di conseguenza, tutte le poesie che lo compongono sono legate, in modo pi&ugrave; o meno esplicito, al tema della perdita, della trasformazione e della rinascita, e delineano un percorso che affida all&rsquo;arte e all&rsquo;autoanalisi il compito di sublimare la sofferenza e di creare una nuova, pi&ugrave; accettabile, realt&agrave;.<br />In <i>Lilith</i>, che si articola nelle tre sezioni del Prima, del Dopo e dell&rsquo;Oltre, la metrica rifugge da una struttura rigida, serrata in un&rsquo;architettura convenzionale dei versi, per seguire i sentieri liberi che pi&ugrave; si addicono alla loro interpretazione. Dai componimenti ideati affiorano rarefatte visioni: emergono dalle atmosfere sfumate, da luci, sagome o forme distorte, da immagini liquide e terrene.<br /><br /><br /><b>Federica Re </b>nasce l&rsquo;11 marzo del 1972 e vive a Rho, in provincia di Milano.<br />Scrive da sempre, e da sempre considera la poesia come la vocazione della sua vita, e il modo pi&ugrave; efficace per esprimere, e al tempo stesso delimitare, il suo sentire manicheo.&nbsp;<br />&Egrave; laureata in Lingue e Letterature Straniere, lavora in ambito editoriale, e i suoi versi sono stati inclusi in svariate antologie di poesia contemporanea, e letti all&rsquo;interno di diversi spettacoli teatrali.<br />Nel 2021 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, <i>Estroflessioni</i>, con l&rsquo;Albatros Edizioni. Nel 2022 ha pubblicato insieme a suo marito Adriano Max un libricino con la Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy, <i>Le tre stimmate</i> e, sempre con Adriano Max, il libro <i>Labirinto di immagini </i>con Il Rio Editore.<br /><i>Lilith</i> &egrave; il suo quarto libro.<br />