Pubblicato nel 1873, &quot;I demoni&quot; &egrave; forse il romanzo pi&ugrave; politico di Dostoevskij, nel quale l&#39;autore prende una posizione decisamente critica nei confronti del movimento rivoluzionario che con i suoi attentati terroristici scosse la Russia intorno alla seconda met&agrave; del XIX secolo. Volendone semplificare la trama, il romanzo non &egrave; altro che il racconto della nascita di una cellula terroristica all&#39;interno degli ambienti liberali e progressisti di una piccola cittadina di provincia. Ma pi&ugrave; che su una trama, il romanzo si basa soprattutto sui suoi straordinari personaggi, tra i quali spiccano il retorico e ampolloso Stepan Trofimovic, figura del tipico intellettuale fallito; suo figlio P&euml;tr Stepanovic, organizzatore di un gruppo terroristico, l&rsquo;annoiato Stavrogin, sospeso nel suo vuoto metafisico; la madre di quest&#39;ultimo, la ricca Varvara Petrovna, che si avvicina alle nuove idee liberali solo per capriccio; Kirillov, forse il rappresentante pi&ugrave; puro della filosofia nichilista.<br />I d&egrave;moni, in definitiva, sono quegli &ldquo;ossessi&rdquo; che, avendo perduto la nozione del bene e del male, precipitano nell&#39;abisso morale che loro stessi hanno creato.<br />Nella sua prima uscita la censura mutil&ograve; il romanzo di un capitolo molto importante: &ldquo;La confessione di Stavrogin&rdquo;, capitolo che in questa edizione viene reintegrato nella sua posizione originaria.