Le origini di Acaya, anticamente chiamata Segine, risalgono all&rsquo;ottavo secolo. Situata a pochi chilometri da Lecce, ha preso il nome dalla famiglia nobiliare greco-spagnola che gestiva il feudo, i Dell&rsquo;Acaya.<br />Alla fine del 1600, il borgo &egrave; un centro rurale abitato da gente operosa, che risente dell&rsquo;impoverimento delle campagne e dell&rsquo;esodo verso la citt&agrave; di Lecce.<br />Acaya ha la fama di un luogo particolarmente sicuro, poich&eacute; protetta da alte mura e fossati.<br />Il piccolo Lorenzo, nato in una famiglia numerosa, cresce aiutando i genitori con il lavoro nei campi e in tutte le incombenze che scandiscono le giornate dei coloni.<br />&Egrave; un ragazzino molto saggio e maturo per la sua et&agrave;, e nonostante si ritrovi costretto, insieme ai suoi fratelli, a lasciare precocemente la casa dei genitori per imparare un mestiere, la sua serenit&agrave; d&rsquo;animo &egrave; un faro per tutti coloro che gli stanno intorno.<br />Grazie alla sua notevole dialettica e alla sua mente sveglia, Lorenzo fa delle esperienze importanti, che segneranno la sua vita.<br />Tra le altre cose, far&agrave; parte dell&rsquo;ordine laico all&rsquo;interno della &ldquo;Confraternita dei Bianchi della Giustizia&rdquo;, con il compito di prestare conforto ai condannati a morte in quei pochi istanti prima di essere condotti al patibolo.<br />Con il passare degli anni il ragazzo consolida la sua posizione lavorativa e si conquista la stima di diverse persone, ma le sue radici lo richiamano nel borgo natio.<br />Oltre ai suoi familiari, ad Acaya vive Costanza, vecchia compagna di giochi e amica del cuore.<br />Nulla sembra ostacolare la costruzione di un sereno avvenire, ma il destino di quella comunit&agrave; pacifica e laboriosa subir&agrave; presto una drammatica svolta.<br />&nbsp;