&quot;L&rsquo;aquilone sul fiume&quot; traccia l&rsquo;esperienza di vita e di guerra di mio nonno, Adolfo Pavani, che nacque nel 1921, venne chiamato sotto le armi nel 1941 e serv&igrave; come sottotenente dei bersaglieri durante la seconda guerra mondiale.<br />Il testo mescola le memorie che ho di lui e dei suoi racconti con materiale storico riguardante le unit&agrave; in cui serv&igrave; e il periodo che va dall&rsquo;avvento del fascismo alla fine delle ostilit&agrave;.<br />Nel 1942 mio nonno venne inviato ad occupare la Corsica e poi, dopo l&rsquo;armistizio, contribu&igrave; alla sua liberazione combattendo contro i tede-schi insieme agli altri soldati italiani sull&rsquo;isola, cui si unirono partigiani e truppe francesi.<br />Alla fine del 1943 ripar&ograve; in Sardegna e da l&igrave;, nel febbraio del 1944, raggiunse sulla Linea Gustav il &ldquo;Primo Raggruppamento Motorizzato&rdquo;, cio&egrave; il nucleo del nuovo esercito italiano che combatteva a fianco degli Alleati. Dopo la battaglia di Cassino, segu&igrave; quello che era diventato il Corpo Italiano di Liberazione fino alla Linea Gotica.<br />Concluse la sua esperienza di guerra nel Gruppo di Combattimento Piceno, che serv&igrave; come centro di addestramento per le forze italiane, venendo congedato nel luglio del 1945.<br />La narrazione ripercorre non solo le sue esperienze di guerra, ma anche i momenti pi&ugrave; toccanti che io e lui abbiamo condiviso, nonch&eacute; la storia delle amicizie che svilupp&ograve; con i suoi compagni d&rsquo;armi e quella degli amori che speriment&ograve; durante la giovinezza.