Il Grullo Parlante &egrave; creatura sfuggente, intrisa di ironia al punto di farsi beffa anche del suo stesso nome. Perch&eacute; questo Grullo <i>grullo</i> non &egrave;, bens&igrave; sagace poeta, che della propria libert&agrave; ha saputo fare un tesoro prezioso.<br />&Egrave; curioso, il Grullo, e non c&rsquo;&egrave; una etichetta che gli possa restare addosso. Conosce il mondo nella saggezza della sua piena esperienza, e nello stesso tempo altro non fa che meravigliarsene, di continuo.<br />Quelle che vive sono avventure fluide, di cielo e di acqua, di anime e di cuore: nelle loro note echeggiano le atmosfere di Gianni Rodari, ma pervase di un tono peculiare, dal surrealismo pi&ugrave; profondo, che non si scoraggia di andare in caccia dei tratti perennemente elusivi del sogno.<br />I versi si distaccano dal rigore del pi&ugrave; tradizionale ordine formale, preferendo dedicarsi a inseguire il segreto ineffabile del pensiero che corre, salta, anzi vola di immagine in immagine, di registro in registro, di impressione in impressione, su sentieri fuori dal tempo, popolati da parole cangianti e dalle mille suggestioni. Gli orizzonti dei significati sfumano allora gli uni sugli altri, e sono rapidi a ribaltarsi e finanche a moltiplicarsi, in un gioco espressivo graffiante e caleidoscopico.<br />Il Grullo ci regala storie morali dove per&ograve; una vera morale non c&rsquo;&egrave;, ma piuttosto un invito, per ci&ograve; che in ognuno di noi &egrave; un bambino un po&rsquo; cresciuto, a riconoscere e accogliere lo stupore che ci sta intorno.