Alla vigilia di un evento naturale a carattere disastroso, Elena, Fabio e Simone si ritrovano a condividere un&rsquo;esperienza alquanto singolare. Tutto si svolge in tre giorni, in un maggio sfolgorante, nel quale la natura &egrave; nel pieno del suo vigore. I tre giovani, in preparazione per l&rsquo;esame di Stato, sono alle prese con un compito piuttosto impegnativo: &ldquo;Gli alberi, come testimonianza storica di un territorio&rdquo;. Qui avviene l&rsquo;incredibile, l&rsquo;impensabile. Essere testimoni e nello stesso tempo protagonisti di tale accadimento non &egrave; da tutti. I ragazzi, dalla personalit&agrave; ben definita e parzialmente strutturata, condividono le loro criticit&agrave; mettendo a nudo tutta la fragilit&agrave; che, nascosta dietro un paravento dissacratorio, caratterizza gli anni di passaggio al mondo degli adulti. Si creano dispute a non finire sui duemila anni di storia, che pian piano si svela, e li rende consapevoli dell&rsquo;importanza del sociale sull&rsquo;ambiente e viceversa. Passeggiando tra umanit&agrave; e luoghi impervi, si riscopre il fascino dei Galli Boi fino ad arrivare alla controversa modernit&agrave;, non tralasciando cenni artistici, religiosi e socioeconomici.<br />Non date perle ai porci, di Flavio Ranzolin, &egrave; un percorso narrativo che parte dagli albori dell&rsquo;umanit&agrave;, quando tutto era indefinito e vago ma anche molto semplice e immediato.<br />Nell&rsquo;Autore &egrave; viva la consapevolezza di un mondo che si regge a stento su basi e criteri poco fondati,&nbsp; che va sempre pi&ugrave; alla deriva, ma riponendo le sue speranze verso i giovani, anela a un cambiamento efficace.<br /><br /><b>Flavio Ranzolin</b> &egrave; medico ed esercita la chirurgia vascolare presso un ospedale bolognese. Ha gi&agrave; pubblicato e stampato in proprio Lo sport danneggia gravemente la salute.<br />