Questo libro, dedicato dall&rsquo;autore a Remo Bodei, suo compianto docente di Storia della Filosofia all&rsquo;Universit&agrave; di Pisa, cerca di analizzare, dalla A alla Z, varie tematiche che coinvolgono l&rsquo;imperfezione.<br />In effetti, nell&rsquo;opera non si scandagliano solo i sentimenti umani, tra i quali, per citarne solo alcuni, l&rsquo;amore e l&rsquo;amicizia, ma anche contenuti sociali come, per esempio, l&rsquo;uguaglianza, la libert&agrave; e il potere, senza trascurare l&rsquo;influenza dell&rsquo;imperfezione sull&rsquo;ambiente e sulla natura, sull&rsquo;arte, sugli oggetti e sui concetti spaziali e temporali.<br />Circondato dalla deleteria idea della perfezione, che sembra aver contagiato irrimediabilmente i pi&ugrave;, l&rsquo;autore ha deciso di difendere i valori dell&rsquo;Imperfezione con un&rsquo;&rdquo;apologia&quot;. Oggi questo termine, ingiustamente vituperato dalla societ&agrave;, ormai lo ritroviamo solo in locuzioni giuridiche denigratorie come &ldquo;apologia di reato&rdquo; oppure &ldquo;apologia di fascismo&rdquo;, che la prefigurano come un&rsquo;esaltazione o un incitamento negativo che la legge punisce. Non &egrave;, per&ograve;, questo il senso che la parola &ldquo;apologia&rdquo; esprime, derivando essa etimologicamente dal greco &ldquo;apologh&igrave;a&rdquo;, cio&egrave; &ldquo;difesa&rdquo;, composto da ap&ograve; che indica allontanamento e logh&igrave;a discorso.<br />Per questo motivo e solo in questo contesto, l&rsquo;autore si permette di indossare, quindi, la veste di logografo, ovverosia di colui che scriveva il discorso dell&rsquo;accusato, in sua vece, vista l&rsquo;alta posta del giudizio, con lo scopo di difenderlo da un ingiusto processo.