La presente ricerca nasce dal desiderio di approfondire, da un punto di vista pedagogico, le motivazioni che spingono la famiglia a sostenere e incoraggiare la scelta del figlio con disabilità ad iscriversi e affrontare la fatica e la gioia dello studio universitario. La personale esperienza di attività e di riflessione pedagogica svolta presso il servizio studenti disabili attivo all’Università degli studi dell’Insubria, è stata per me occasione di dialogo con gli studenti e con le loro famiglie, di riflessione insieme con, e di co-costruzione di percorsi pedagogici-formativi arricchenti e dotati di senso per le persone coinvolte. Osservata dal servizio disabili, la disabilità può essere immaginata come una lente di ingrandimento che permette di riconoscere i limiti della società e della natura umana, ma anche di riconoscere i punti di forza dai quali pensare e realizzare progetti a più mani e buone prassi[4]. L’utilizzo di questa lente ha permesso, nella mia attività quotidiana, di aprire gli occhi e di avere uno sguardo più ampio e profondo per poter andare al di là di quello che si vede abitualmente per arrivare a credere nel potenziale di ciascuno.