&Egrave; sera e don Mario sta per confessare l&rsquo;ultimo penitente, convinto che si tratti di una pecorella del suo gregge che cerca di prendersi gioco di lui. A causa del buio, non riesce a distinguere il volto del buontempone attraverso la grata del confessionale ma decide comunque di assecondarlo.<br />La confessione che ascolta tuttavia lo lascia basito: non solo il peccato per cui viene chiesta l&rsquo;assoluzione non &egrave; ancora avvenuto, ma l&rsquo;uomo dichiara che uccider&agrave; il vescovo di Lucca.<br />Che fare? Don Mario &egrave; vincolato al segreto della confessione e non pu&ograve; consigliarsi con nessuno.<br />Davvero gli &egrave; stato rivelato in anticipo un atroce piano omicida magari perch&eacute; egli riesca a fermarlo in qualche modo? Una sorta di richiesta in extremis di aiuto da parte di una mente confusa. Oppure gli &egrave; stato pi&ugrave; semplicemente fatto uno scherzo blasfemo?<br />Dopo averci riflettuto, aggira il vincolo del sacramento confessandosi a Sua Eminenza che decide di interpellare il questore di Lucca, soprattutto in vista dell&rsquo;approssimarsi delle celebrazioni del Natale. Il questore, sensibile alle dinamiche sociali e alle sue possibili ricadute, affida pertanto il compito di presenziare, in modo discreto ma attento, alla messa della Vigilia, al commissario Iannone, giovane napoletano trapiantato da alcuni anni in lucchesia.<br />Nonostante la polizia sia allertata per&ograve;, il ventiquattro dicembre, l&rsquo;assassino riesce a entrare nel duomo di Lucca, avvelenare il vino eucaristico e sparire nel nulla, senza lasciare la bench&eacute; minima traccia.<br />&Egrave; l&rsquo;inizio di un incubo per la citt&agrave; di Lucca, i cui maggiori esponenti religiosi, politici ed economici iniziano a ricevere messaggi di morte firmati <i>c.d.e</i>.<br />Franco Amato, nel suo stile elegante e brioso, combina uno spartito letterario in cui la musica jazz si unisce all&rsquo;algoritmo di Eratostene e un ospitale agriturismo fa da contraltare a una residenza per anziani dal nome inquietante.