Quando si &egrave; bambini capita spesso che le strade dell&rsquo;universo maschile e di quello femminile, nonostante la loro prossimit&agrave;, non si incrocino. Cos&igrave; succede anche nella vita del narratore che, per consuetudine e spirito di imitazione, si ritrova con la sua compagnia di amici a seguire il cattivo esempio di due ragazzi pi&ugrave; grandi, rimanendo poi per&ograve; profondamente disgustato dai loro comportamenti. Il senso di ribellione provocato dalle angherie e dalle forme di crudelt&agrave; di cui &egrave; stato testimone lo spinge, quasi per dispetto, ad avvicinarsi ad un ambiente diverso e fino a quel momento poco esplorato che si rivela sorprendentemente ricco di suggestioni e di attrattive: quello rappresentato da <i>l&rsquo;altra met&agrave; del cielo.</i><br /><br /><b>Franco Izzi</b> &egrave; nato a Carpinone (IS) il 14/08/1940 da genitori anch&rsquo;essi molisani, ma residenti da anni a Milano dove &egrave; stato portato un mese dopo la nascita.<br />A Milano ha vissuto fino a met&agrave; degli anni Ottanta quando si &egrave; trasferito in provincia, ad Albairate. La campagna, con la possibilit&agrave; di coltivare un orticello e di fare ampie escursioni in bicicletta, lo attirava pi&ugrave; della citt&agrave;.<br />&Egrave; laureato in Lettere Moderne e, dopo una prima esperienza in campo commerciale, si &egrave; dedicato all&rsquo;insegnamento. Dal 1977 ha assunto la funzione di preside di Scuola Media che ha poi esercitato, in diversi comuni della provincia, fino al 2007, anno del pensionamento.<br />Durante il periodo dell&rsquo;attivit&agrave; lavorativa si &egrave; saltuariamente dedicato alla scrittura. Recentemente ha riletto alcune delle cose scritte e ha deciso di dare uno sviluppo e una conclusione ad alcune di esse. La prima &egrave; stata <i>L&rsquo;altra met&agrave; del cielo.</i><br />&nbsp;