Sono passati dieci anni da quando Ulisse torn&ograve; alla tanto sospirata Itaca, alla tanto desiderata Penelope, al tanto amato Telemaco. Ma qual &egrave; stata, dopo il ritorno, la vita dell&rsquo;eroe la cui astuzia consent&igrave; la conquista di Troia? La soddisfazione dei suoi desideri gli ha portato la serenit&agrave; familiare cui tanto anelava nel corso dei suoi vagabondaggi? O la pacifica esistenza dell&rsquo;isola ha trasformato il guerriero e il navigatore in un &ldquo;re neghittoso&rdquo; che vive, scontento di s&eacute; e colmo di rimpianti, &ldquo;alla vampa del suo focolare tranquillo&rdquo;? Franco Mimmi riprende il mito del grande eroe greco, protagonista con la sua Odissea del primo romanzo dell&rsquo;Occidente, per trasformarlo in una parabola dell&rsquo;esistenza &ndash; e della relazione tra umano e divino - in cui i classici greci e il materiale ulissico di ogni tempo si fondono in una fantastica scorribanda letteraria.<br />------------------------<br /><br />Dopo il ritorno alla sua amata isola, che ne &egrave; di Ulisse? Dove finisce quell&#39;indomabile &quot;ardore&quot; che lo aveva spinto &quot;a divenir del mondo esperto&quot;? Ispirandosi a una lirica di Kavafis, ai tragici greci, a Joyce, a un poema di Alfred Tennyson, l&#39;autore fa rivivere Ulisse in una bellissima storia. (L&rsquo;Espresso)<br /><br />Vi siete mai chieste cosa ha fatto Ulisse dopo essere tornato a Itaca? La domanda, dieci anni dopo il suo ritorno, gliela fa la moglie Penelope, che non si capacita di tanta solitudine e incomunicabilit&agrave; tra loro. Cos&igrave; l&rsquo;astuto conquistatore di Troia ci appare solo un uomo, alle prese con le insoddisfazioni e la tristezza di chi in giovent&ugrave; &egrave; stato grande e ora deve rassegnarsi a un presente poco glorioso. Ma Ulisse ha un piano segreto per portare la fama della sua amata isola nel mondo. E per diventare veramente immortale. (Donna Moderna).<br /><br />Si potrebbe assimilare il libro di Franco Mimmi a una parabola su uno dei traumi psicologici e esistenziali della nostra societ&agrave; moderna, in un&rsquo;epoca in cui cinquantenni e sessantenni faticano ad accettare il ricambio generazionale e provano un sentimento crescente di inutilit&agrave;.Sarebbe per&ograve; una lettura esageratamente riduttiva di un libro denso, profondo, erudito e prezioso. Paolo Romani (Il nostro tempo)<br /><br />Stanco, disgustato, malinconico, Ulisse sembra rassegnato a spegnersi in un mare di noia: ma ecco che con un guizzo improvviso ritrova le vesti dell&rsquo;eroe, dell&rsquo;avventuriero, del combattente che riesce ad abbattere nemici molto pi&ugrave; forti di lui, come i Ciclopi, e ad accecarli... Una nuova storia si apre, ma lontano, molto lontano dall&rsquo;isola in cui non si ritrova pi&ugrave;. Giovanni Serafini (Settegiorni-Nice Matin)<br /><br />&nbsp;