Una silloge di racconti eterogenei per forma e per contenuti, percorsi dal vigoroso fil rouge di una scrittura matura e sensibile a quelle particolari sfumature che rendono talvolta inafferrabile la realt&agrave;.<br />I protagonisti sono uomini e donne spesso al cospetto di una natura potente, capace di plasmare il loro destino in maniera inaspettata; soprattutto la montagna, splendida ma sempre aspra e densa di oscurit&agrave;, che talvolta isola e tinge di leggenda (<i>Il segreto di Bastiano</i>), talvolta nasconde e condanna nel silenzio di un inferno personale (<i>Quinzeina senza delitto</i>).<br />Uomini e donne che sono scintille nella grande fiamma del tempo, ma che nella continuit&agrave; delle generazioni sanno anche ritrovare radici e il senso di un domani &ndash; capace di soffiare nella <i>Bora Nera</i> di Trieste &ndash; fino a sfiorare la percezione estrema di un momento senza ritorno nella realizzazione spietata di <i>Ho visto una donna raccogliere insalata nei prati.</i><br />Il dialogare serrato e realistico &egrave; forse la cifra pi&ugrave; distintiva di una prosa che sa adattarsi a registri diversi senza perdere di qualit&agrave;, che dipinga gli intrighi psicologici che si tingono di giallo come in <i>Ristorante Lago Spina</i>, o racconti con uno sguardo indiscreto e solo in apparenza superficiale le intimit&agrave; di un curioso segreto (<i>Memorie di un agente immobiliare</i>) o si presti, come fa in <i>La palla</i>, a svelare un disincanto improvviso.<br />In un gioco di equilibrio sul vertiginoso aprirsi delle possibilit&agrave;, sono dei piccoli istanti a fare la differenza tra coscienza e innocenza, gli orizzonti del passato o del presente, una storia di vita o un lampo di morte.