Con Diario minimo di uno scrittore esordiente, Gaetano Cinque smette momentaneamente i panni di narratore per soffermarsi, con un&rsquo;analisi puntuale, accurata e comunque stilisticamente intrigante, sulle questioni pi&ugrave; generali che concernono l&rsquo;attivit&agrave; letteraria nel contemporaneo.<br />Nella prima parte, sono riuniti gli appunti che l&rsquo;autore ha raccolto in approssimativamente tre anni e mezzo di intense riflessioni su molti differenti aspetti della letteratura, sia considerandola in un senso ampio e universale, sia prendendola in esame dal punto di vista di una sua consolidata esperienza personale da appassionato fruitore e preparato interprete di essa. Nella seconda parte, il ragionamento si fa ancora pi&ugrave; comprensivo, assumendo la forma di saggio: la trattazione ripercorre con minuziosit&agrave; tutta la produzione letteraria dell&rsquo;autore, testimoniando i passi di un processo creativo originale, emozionalmente impetuoso e incapace di fare sconti alla sincerit&agrave; delle esigenze espressive. In un continuo raffronto anche con altre concezioni dell&rsquo;attivit&agrave; di scrittura, nonch&eacute; con gli autori preferiti, non ci si sottrae a nessuna delle questioni pi&ugrave; complesse.<br />Con propriet&agrave; ed emozione, la letteratura viene descritta come capace di aprire meglio di ogni altra arte la possibilit&agrave; di vivere, ancora pi&ugrave; che raccontare, infinite storie, dando a chi ha la costanza e il coraggio di coltivarne la pratica il privilegio di una libert&agrave; assoluta e completa.