<b>Il conflitto tra religione e politica</b><br />Il testo di Bernanos prende avvio da un dato storico: il 15 dicembre 1789 l&rsquo;Assemblea Nazionale viet&ograve; a tutti gli ordini religiosi di pronunciare nuovi voti e molti conventi furono fatti sfollare. Questa sorte tocc&ograve; anche alle carmelitane di Compi&egrave;gne, piccolo borgo a nord est di Parigi, le quali nel 1792 furono obbligate ad andarsene dal convento e smettere gli abiti da religiose. Ma dato che il loro proponimento era quello di &ldquo;vivere e morire da carmelitane&rdquo;, si risolsero di continuare ad incontrarsi per pregare in comune, nonostante ci&ograve; fosse vietato. Cos&igrave;, divise in tre gruppi e alloggiate in abitazioni tra loro vicine, si trovavano quotidianamente per pregare di nascosto. Nel giugno del 1794 le carmelitane furono scoperte e arrestate &laquo;per aver tenuto conciliaboli antirivoluzionari, mantenuto corrispondenze fanatiche e conservato scritti liberticidi&raquo;. Giunte davanti al tribunale rivoluzionario, la Madre Superiora cerc&ograve; di addossarsi tutte le colpe, ma il suo tentativo fu vano. Dal tribunale furono subito fatte salire su un carro che le avrebbe condotte al patibolo.<br />La riflessione di Bernanos guarda ai grandi temi dell&#39;esistenza: la paura, la libert&agrave;, la morte, piuttosto che, come spesso viene registrato, il conflitto tra la religione e la politica. La Rivoluzione francese, per paradosso, diventa simbolo di trasformazione, piuttosto che esclusivamente un evento storico. Bernanos ci apre al dramma dell&#39;uomo di fronte alla propria morte e nascita. E la sua paura. E il processo di liberazione dai sentimenti di paura incarnato da un personaggio, quello di Bianca de La Force. In questa figura, &laquo;l&rsquo;incarnazione dell&rsquo;angoscia umana posta di fronte a un&rsquo;era che stava avanzando inesorabilmente verso la sua fine&raquo;, si potrebbe vedere l&#39;innocenza minacciata. Per lei la Passione, pur con diversi gradi di consapevolezza, &egrave; itinerario di tutti. Suor Bianca ci lascia con un impegno importante: &laquo;la preghiera &egrave; un dovere, il martirio una ricompensa. [&hellip;] Non si muore mai ciascuno per s&eacute;, ma gli uni per gli altri, ed anche gli uni al posto degli altri&raquo;.